LA STORIA
La cultura delle grandi realtà urbane europee vede coinvolti gli artisti rimesi del marmo, che si tratti di decorare luoghi del divertimento, della finanza, del potere politico o della memoria. Nel grande territorio asburgico, nella giovane potenza tedesca, nell’impero russo e nelle propaggini di quello ottomano, la fortuna incontrata dalle impresi del marmo artificiale di Rima si spiega soprattutto con il fervore architettonico che il cuore dell’Europa sta vivendo.
Alcune foto di archivio dei lavoratori di Rima inizio '900 |
Antonio De Toma (1821-95) |
I PROTAGONISTI DI IERI
Il primo ed illuminante caso di imprenditore del marmo artificiale è Antonio De Toma (1821-95). Parte all’età di 11 anni da Rima e si reca a Monaco, dove già si trovavano alcuni stuccatori del paese; là rimane fino al 1844, quando si sposta a Stoccolma e poi a Berlino e Vienna.
Egli diventerà famoso per aver lavorato a lungo nelle regge di Ludwig e nella Vienna imperiale. Nasce a Berlino nel 1865 suo figlio Antonio, e a Vienna si sposa la figlia nell’anno 1900, alla presenza dell’ambasciatore del Regno d’Italia, Costantino Nigra.
Pietro Axerio-Cilies |
Inoltre, è importante il suo ruolo nella costruzione del Castello dei Rotschild a Pregui presso Ginevra; lì lavora alle sue dipendenze anche Pietro Axerio-Cilies; egli in seguito parteciperà alla fondazione a sua volta di altre grandi imprese di decorazione in marmo artificiale: una, con sede a Berlino e San Pietroburgo, sorge ad opera dei cugini Axerio-Piazza; l’altra sorgerà a Bucarest per mano sua e del fratello Giovanni. Va detto che inizialmente troviamo forme di società tra De Toma e Axerio a Berlino, ad indicare i legami complessi tra le imprese.
Tra i maestri della lavorazione del marmo artificiale dei giorni nostri troviamo:
I PROTAGONISTI DI OGGI
Tra i maestri della lavorazione del marmo artificiale dei giorni nostri troviamo:
- Simone Desirò
- I Dellavedova (il padre Giovanni e il figlio Silvio)
- Cristina Beretta
- Dino Bolognesi
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